PORTA VESCOVO
Porta anticamente Scaligera ristrutturata nel periodo di dominazione Veneziana secolo XVI, successivamente modificata nel 1860 sotto il periodo di gestione Asburgico di Verona. (Alcuni dicono sia stata così chiamata per le tasse sui commerci che il Vescovo incassava, altri invece sostengono fu denominata così per i passaggi dei Vescovi). Nel 1517 la Repubblica Veneziana dopo aver conquistato la città decise l’abbattimento e in parte la ristrutturazione delle mura scaligere medioevali, e vietò di coltivare alberi attorno. Verona divenne in questo modo una grande fortezza. Porta Vescovo fu edificata sotto la direzione del comandante veneziano Teodoro Trivulzio. Le cinta murarie come sopra già accennato vennero quindi costruite da Cangrande della Scala ma poi ristrutturate da architetti della Repubblica di Venezia; visibili sono le diverse caratteristiche delle mura nelle varie epoche storiche a Verona. La facciata della porta è rivestita in pietra bianca lavorata , il decoro è con fregi in stile neoclassico e con vari elementi ornamentali molto raffinate e caratteristiche in stile rinascimentale e veneziano sono le torri laterali. Sulla porta Vescovo vi è anche la data di costruzione 1520 nella facciata interna rivolta verso il centro della città vi è posta una lapide che ricorda il momento in cui le truppe italiane conquistarono la città nel 1866 e il passaggio attraverso questa porta antica.
CHIESA SANTA TOSCANA
Sulla sinistra della via XX Settembre che giunge in porta Vescovo in una piccola piazzetta sorge la chiesa di Santa Toscana risalente al XV sec. ma con un antico nucleo originale databile al XII secolo; in precedenza la chiesa era denominata Santo Sepolcro ed era assegnata ai Cavalieri di Malta (ordine di cavalieri Ospitalieri in seguito chiamati di Malta sorti durante il medioevo e in particolar modo nel periodo storico delle crociate che avevano funzione militare, religiosa e ospedaliera; come ordine sono ancora esistenti anche se il valore è cambiato. Al suo interno si trovano opere pittoriche di Liberale da Verona e di Domenico da Tolmezzo.
