Piazza ERBE risultata dalla riduzione del vasto foro romano incrocio delle due vie principali (cardo e decumano maximus). Uno degli edifici di culto più imponenti della Verona romana era il Capitolium, il Campidoglio, dedicato ai tre dei romani Giove, Giunone e Minerva. I resti dell’edificio sacro testimonia la grande importanza che aveva Verona in epoca romana. L’imponente edificio misurava 35 per 42 metri si trovava in testa al foro romano ove oggi vi è più o meno palazzo Maffei e altri edifici a fianco.
Il nome piazza delle Erbe prese ispirazione dal mercato della frutta e verdura che iniziò a tenersi dal XIV sec.
Curiosità: in un lato della piazza vi si trova un capitello con santi alla parte opposta un altro capitello con il leone San Marco, piazza e palazzi di epoca scaligera. Al centro colonna del mercato: edicola gotica del 1401 con insegne viscontee la cinquecentesca berlina, baldacchino a pianta quadrata per le investiture pubbliche (ma si dice anche adottate per le condanne esecuzioni), fontana di madonna Verona recuperando e integrando una statua romana sistemata intorno al 1368 ad opera della famiglia della Scala (Consignorio), si trova al centro della piazza ed è uno dei simboli importanti della città. Reperto romanico restaurata dagli Scaligeri per celebrare il ripristino dell’ acquedotto cittadino, il basamento è rappresentato da figure dei mitici vari re di Verona; vi è anche una insegna romana Est justi latrix urbs haec et laudis amatrix. “la città che dispensa giustizia ed ama la lode“, antico motto romano della città. La colonna di San Marco 1523 il leone è un rifacimento dell’ottocento in angolo con via Mazzini le fronti delle case torri Sud est provenendo da via Mazzini porticata domus mercatorum già antico edificio romanico. Nel 1301 recuperata da Alberto I della Scala con porticato, edificio in mattoni ma ristrutturata nel 1878 con gradi bifore e merlature che fu voluta dai signori dalla Scala per magistratura, commerciali e corporazioni artigiane (restauri ottocenteschi), edificio riservato ai mercanti. In questo luogo si iniziò a sviluppare l’università di Verona già in epoche scaligere. Oltre la piazza delle Erbe seguono case rinascimentali che nascondono affreschi del 500 domina la piazza l’alta torre del Gardello detta anche delle ore (si installò il primo orologio della città) costruita da consignorio della Scala 1370 con installazione di una campana ma completata anche nel 1626. A fianco lo stupendo e ornatissimo palazzo Maffei 1668 con le sei statue delle divinità pagane ( molto bello il cortile interno e la scala a chiocciola). Lo stile della costruzione è tipicamente barocca (ancora presenti le antiche fondamenta romane) in piazza delle Erbe sono presenti anche edifici rinascimentali quali casa Cipriani , con affreschi di Girolamo dai libri; su lato nord orientale portico e case Mazzanti del 1480 ma già presenti in epoche precedenti XII secolo. La famiglia Mazzanti li fece abbellire con affreschi ad argomento mitologico. “nello stesso periodo altri edifici a Verona venivano dipinti” (allegoria dell’ignoranza, dell’ invidia, della carità, e del buon governo ) di Alberto Cavalli datati 1530.
Chiudono periplo della piazza la domus nova costruita in epoca comunale era abitazione del podestà si trova a fianco comune ( che però in epoca veneziana venne abolito e divenne sede del tribunale) e la facciata minore, del palazzo del comune uniti dall’arco della costa che prende il nome dal osso di un cetaceo costola della balena appeso all’arco. Da questo arco si accede a piazza dei Signori. Da piazza delle Erbe è molto visibile anche la torre dei Lamberti che si innalza per 83 metri la più alta della città iniziata nel 1172 ma se ne parlerà più diffusamente parlando di piazza dei Signori poiché edificata più all’ interno di quest’ ultima.